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(da 'La Stampa' del 23/10/2004 Sezione: Torino cronaca Pag. 52)

CHI E' IN PERICOLO DI VITA NON DOVRA' PIU' PAGARE LE DOSI DELLA SOSTANZA

Adrenalina gratis agli allergici
«E' l'unica arma per fermare lo choc anafilattico»

I piemontesi che soffrono di un'allergia e vanno incontro a uno choc anafilattico avranno gratuitamente dalla propria A.S.L. - o dall'ospedale in cui sono in cura - l'adrenalina per fermare un'eventuale crisi. Non saranno più costretti a spendere 81 euro e 50 per acquistare periodicamente questo farmaco oggi in «fascia C», da portare sempre con sé.

A fronte di una spesa in più a carico del bilancio regionale, il Piemonte risparmierà una cifra superiore per coprire i costi di intervento per chi - punto da un'ape, una vespa o un calabrone, o in preda a una grave reazione allergica di qualsiasi altro genere - finisce in pronto soccorso, in rianimazione, o ricoverato sotto osservazione in ospedale. La decisione, diventata lunedì delibera dell'assessore alla Sanità Valter Galante, ha trasformato in legge una proposta avanzata alcuni mesi fa dal dottor Gianni Cadario, coordinatore della Rete allergologica regionale, e dal collega novarese Maurizio Galimberti. «Una decisione giusta, trattandosi di una sostanza salvavita - commenta il dottor Cadario -. Non era etico continuare a lasciare agli allergici l'onere dell'acquisto della sostanza che potrebbe salvarli». Si calcola che, in Piemonte, 20 persone ogni 100 mila siano in pericolo. Un numero approssimativo perché finora non esistono dati epidemiologici certi. «Cosa che questa delibera consentirà però di ottenere - sottolinea il dottor Cadario - poiché ogni prescrizione dovrà essere comunicata per essere registrata all'osservatorio regionale».

L'adrenalina che sarà fornita agli allergici è contenuta in una speciale «penna» bianca. Ne esiste un solo tipo, in Italia. E' sufficiente una pressione, in genere all'altezza della coscia, anche attraverso i pantaloni, e un meccanismo fa fuoriuscire automaticamente un piccolo ago attraverso il quale l'adrenalina è iniettata in pochi secondi. Non sarà sufficiente la richiesta del medico di famiglia. Per garantire la correttezza della prescrizione, la «penna» sarà fornita esclusivamente dagli ambulatori di allergologia di Asl e ospedali, attraverso le farmacie interne.

Una volta utilizzata, o raggiunta la data di scadenza, dovrà essere restituita all'A.S.L. o all'ospedale che provvederanno alla sostituzione. Il dottor Gianni Cadario: «L'anafilassi è una situazione gravissima, rapidamente mortale, se non trattata. Coinvolge, in rapida successione, la cute, l'apparato respiratorio, quello gastroenterico, fino a quello cardiovascolare. Si calcola che circa il 30 per cento delle morti improvvise e non traumatiche che si leggono sui giornali soprattutto nel periodo estivo sono indotte da choc anafilattico». Uomini e donne, adulti e bambini morsi da imenotteri, ma anche reazioni alimentari, a farmaci, per interventi chirurgici o durante la somministrazione di mezzi di contrasto necessari per esami radiologici. «L'adrenalina - prosegue il dottor Cadario - è l'unico salvavita, perché uno choc non può aspettare l'intervento di eventuali soccorritori, per quanto pronti.

L'adrenalina è un farmaco poco costoso, facilmente reperibile in qualsiasi pronto soccorso, ma distribuito in fiale. Considerato però che una persona colta da una crisi rischia di non avere neppure il tempo di preparare la siringa, aprire la fiala, aspirare il liquido, disinfettare e iniettare, dagli Stati Uniti è arrivato un preparato stabilizzato, preconfezionato e pronto all'uso». Ci vorranno alcuni giorni perché le farmacie interne di Asl e ospedali siano dotate delle dosi necessarie a poco meno di un migliaio di piemontesi. La regolare distribuzione avverrà quindi presumibilmente da novembre. Negli uffici della Regione, la programmazione dell'attività di allergologia della Rete sarà controllata dai funzionari Maria Maspoli e Caterina Attisano.

Oltre a verificare la correttezza delle prescrizioni, il Piemonte darà vita a una mappa del rischio, iniziando dalle allergie che più sovente minacciano la vita dei piemontesi.